Valtellina
Il legame con Bormio e le montagne Valtellinesi iniziò sin dai tempi della gioventù di Giudici. Lo scultore predilesse questa destinazione quale luogo di vacanza ed elezione e dal 1976, con l’acquisto di un’abitazione, diventò il suo buen ritiro. Percorrendo i sentieri tra i rifugi Valtellinesi Giudici iniziò a dialogare con il territorio, e fu grazie ai colori, alle forme e ai profumi di questo paesaggio incantevole che egli trovò grande ispirazione, insieme anche alle testimonianze artistiche locali tipiche del paesino di Bormio, un luogo dalla storia antica e che vanta di una grande ricchezza culturale.
L’artista realizzò diverse idee, schizzi e bozzetti che lo portarono a presentare un progetto per la chiesa presbiteriale di Bormio, lo scopo era di migliorare il volto dell’area dell’altare e rispettivamente dell’ambone, entrambe delimitate da balaustre tipiche dell’era di pre-concilio Vaticano II. Questa idea conquistò l’apprezzamento dell’arciprete di Bormio e, successivamente, con la commissione d’arte sacra di Como, Giudici presentò un progetto che aprì e avvicinò maggiormente i partecipanti della messa al clero; riducendo le balaustre stesse e allargando l’area, inserendo un nuovo altare e ambone.
Fu così che dopo vari bozzetti, incontri, dubbi, entusiasmi e riflessioni si arrivò alla realizzazione di un’opera che superò le aspettative dei committenti, le forme ieratiche dell’artista furono in grado di ispirare chi le guardava, immergendo l’osservatore nella contemplazione e la preghiera. La relazione di fiducia che si instaurò con gli abitanti e gli architetti di Bormio che operavano nella valle perdurò per più di 40 anni e portò alla realizzazione di altri progetti interessanti tra i quali i più importanti furono le opere nella chiesa di Sondalo e una mostra personale, organizzata dal Comune, di opere monumentali per le vie di Bormio nel 2000.
Nel 2014 la famiglia di Gianluigi Giudici manifestò il desiderio di lasciare un’ulteriore traccia della presenza dell’artista, proponendo alla Comunità una donazione di 14 opere, tra le quali una scultura in bronzo che venne collocata nella piazzetta antistante il Municipio, un secondo bronzo in via Roma, alcuni gessi per la Biblioteca e dei bronzi e gessi destinati al Museo Civico. L’insieme costituisce un percorso ideale che conduce, lungo la cittadina, alla scoperta dello scultore tra spazi aperti e luoghi di interesse turistico.
Nella Gipsoteca di Lugano esistono alcuni bronzi i cui gessi sono esposti presso il Museo Civico di Bormio e il bozzetto, divenuto poi multiplo, dell’opera collocata davanti al Municipio all’ingresso della cittadina Valtellinese.
Altare rappresentante i dodici apostoli
StileHoly art
UbicazioneChiesa Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio, Bormio
Via Crucis, Gesù spogliato
StileHoly art
UbicazioneChiesa di San Cassiano, Valchiavenna