Il percorso espositivo

LA RICERCA

Lo sviluppo della ricerca di Gianluigi Giudici è quanto mai articolato e si evolve nel tempo partendo dalle esperienze formative alla Scuola d’Arte Castellini di Como per poi mettersi alla prova nello studio di Pietro Tavani e trovare un primo personale sbocco attraverso il cesello, che pratica con maestria e mediante il quale già a vent’anni si confronta in modo personale con l’arredo liturgico e con la decorazione di ambienti sacri.

LA FIGURA

La figura è l’obiettivo principale della sua formazione. Attento al mondo della scultura, cerca una personale cifra formale che matura nel tempo: l’uomo si riduce ad un corpo quasi scarnificato, consumato dalla fatica della vita ma sempre solido nello spirito, eretto e consapevole del suo valore.

IL SACRO

L’arte sacra rappresenta un ambito della sua ricerca che ha necessariamente tenuto conto dell’esigenza didascalica implicita nella destinazione dell’opera, ma nello stesso tempo ha saputo non scadere in una semplice rappresentazione accademica. L’attenzione al passato non gli impedisce di guardare alla scultura contemporanea e alla modernità compositiva e formale.

L’ASTRAZIONE

Il passaggio all’astrazione non avviene come fuga dalla figurazione, ma come evoluzione mentale che lo porta ad una trasposizione di elementi puramente formali e ad una loro articolazione tratta dal mondo reale. Appare fondamentale il giustapporsi o il contrapporsi di figure e la compattezza dell’opera vive di forme dalla diversa espressività.

DEPOSITO & ATELIER

All’interno della Gipsoteca sono stati ricavati due importanti spazi: il deposito e l’atelier. Il percorso espositivo conduce il visitatore dentro il ricco deposito affollato da gessi di varia epoca che mostrano il lungo percorso artistico di Giudici. Si accede quindi alla sala dedicata alla rivisitazione dell’atelier dell’artista nella sua atmosfera originaria, una esperienza viva e affascinante dove ci si può immergere nel mondo del “fare arte”.

LE ISOLE

Sono isole tematiche dedicate ai ritratti, all’astrazione e alle opere dalle grandi dimensioni. Da una parte ritratti anonimi o legati a figure particolarmente care all’artista, nei quali la definizione dei tratti vuole dare un’anima e un carattere alla scultura; dall’altra la ricerca di astrazione si articola nella relazione tra forme con opere dalle componenti plastiche che si evolvono in orizzontale o verticale oppure ancora si accorpano per agire visivamente sia in un’ottica di espansione che di contrazione. Opere di grandi dimensioni documentano interventi destinati ad ampi luoghi sia pubblici che privati.

LA CHIESA DEL BUON PASTORE A VIENNA

L’intervento per la chiesa del Buon Pastore di Vienna rappresenta il lavoro più significativo dello scultore in ambito sacro. Chiamato dall’architetto Ceno Kosak, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Vienna, Giudici intraprende un lavoro che si sviluppa nel tempo per oltre 25 anni. A partire dal 1966 realizza la Madonna con Bambino, il rilievo con la Resurrezione di Cristo, posto sulla parete di fondo dell’abside, e gli importanti altorilievi delle stazioni della Via Crucis. Nel 1992 completa la decorazione plastica della chiesa con un’opera, sul tema della pesca miracolosa, alta più di 4 metri che viene installata sopra il portale di ingresso dell’edificio.